lunedì 21 aprile 2008

primo incontro martedì 22 aprile ore 18

programma

Presentazione del corso. I mezzi di comunicazione di massa: un metodo di lettura critica. L’incontro servirà a presentare il corso, la metodologia seguita (non lezioni –conferenza frontali, ma un più complesso percorso laboratoriale, che prevede dei cospicui interventi di tutti gli astanti) e fornirà le basi storico-concettuali per seguire più agevolmente gli incontri successivi di più specifico argomento. Senza dimenticare, anzi, tenendo ben presente il proprio ruolo di genitori e di educatori che devono conoscere i mezzi consumati quotidianamente dai più giovani per poter approntare strategie di lettura critica e di consumo non più gestito dal mercato ma da un progetto pedagogico pensato e criticamente motivato.

Le finalità di questo progetto

I ragazzi, oggi, sono grandi consumatori di prodotti cinematografici e audiovisivi, e hanno una grande familiarità con l'immagine fin dall'infanzia , perché l'immagine è parte integrante del processo cognitivo e di apprendimento, prima ancora dell'apprendimento scolastico.

Normalmente la scuola utilizza il film come sussidio didattico, in relazione alle tematiche delle materie di studio, o per approfondirne i contenuti, o come strumento parallelo di ampliamento delle conoscenze. In genere non fornisce strumenti adeguati per una visione critica, meno passiva e più consapevole, pur avendo in questo ambito un ampio margine di intervento per sviluppare competenze e sistematizzare quelle già possedute.

Per questo motivo la scuola media Chiodi ha attivato un laboratorio cinematografico tenuto da un formatore esperto offrendo un modulo didattico a tutte le sue classi proponendo l'analisi del linguaggio cinematografico e audiovisivo non tanto perché la comunicazione oggi avviene “in maniera multimediale”, ma soprattutto perché il linguaggio cinematografico e audiovisivo, e la multimedialità, costituiscono un altro modo di percepire, di memorizzare e produrre conoscenza, oltre a quelli veicolati dal linguaggio verbale.

Non nuoce ricordare come il primo approccio all’universo narrativo, come quello delle fiabe per esempio, non è più mediato dal libro ma dalla tv, che i giovanissimi guardano già prima ancora di imparare a leggere e scrivere.

Il problema non è tanto, infatti, quello di insegnare la differenza tra primo piano e piano americano, o tra montaggio parallelo e montaggio alternato, ma quello di insegnare a distinguere le strategie narrative, l’uso dei cliché e degli stereotipi, che, con l'impiego di tecniche specifiche, finiscono col veicolare idee e punti di vista, presentati come unici possibili.

Giunto al suo terzo anno di attività il laboratorio sta dando dei risultati incoraggianti.

E’ per questo che la scuola vuole estendere l’offerta formativa anche ai genitori dei suoi alunni e, in genere, agli adulti del quartiere.

Convinti infatti nella validità della formazione permanete, quindi anche in fase adulta, la scuola vuole proporsi come nodo aggregativo per adulti e studenti facendo al contempo opera di sensibilizzazione, di informazione e di alfabetizzazione nei confronti di linguaggi che, da utenti, da consumatori, si frequentano quotidianamente.

Per questo si è scelto di estendere l’attività anche in orario pomeridiano, extracurricolare, aperto a tutti, dove da un lato anche gli adulti possano familiarizzare con l’approccio critico ai linguaggio cinematografico e audiovisivo che gli alunni hanno già imparato a fare la mattina, e dall’altro, ci sia un vero confronto tra giovanissimi e giovani che usano i media quotidianamente e gli adulti che si sentono esclusi, per ragioni culturali e anagrafiche, dal gioco dei media. La scuola come punto di riferimento anche per avvicinare adulti e giovani in un campo in cui nessuno può sottrarsi a un uso più consapevole, meno episodico e più critico non solo dei film e dei programmi televisivi ma anche di quei cosiddetti nuova media, dal pc e internet ai videogiochi e forme multimediali ibride.

Conoscere per comprendere e capire, insieme.




Il formatore coinvolto nel progetto è il dr. Alessandro Paesano, dell’associazione culturale Luci della città, laureato in storia e critica del cinema (si allega il curriculum vitae) già collaboratore dell’IRRE Lazio nella fase regionale del Piano Nazionale per la didattica del linguaggio cinematografico e audiovisivo nella scuola media, realizzato dall'IRRSAE del Lazio in collaborazione con l'Università degli Studi di Roma Tre - Dipartimento della Comunicazione letteraria e dello spettacolo che collabora da tre anni con l'istituto svolgendo lezioni di alfabetizzazione a tutte le classi della Scuola Media.



Modalità di svolgimento

Il progetto prevede sette incontri, a cadenza quindicinale, di due ore, da svolgersi in orario extracurricolare, il pomeriggio e/o la sera.
Ogni incontro sarà della durata di due ore e mezzo, durante lo svolgimento dei quali si permetterà ai partecipanti di familiarizzare con i vari aspetti dei linguaggi analizzati, secondo il seguente schema.

1° incontro.
Presentazione del corso. I mezzi di comunicazione di massa: un metodo di lettura critica. L’incontro servirà a presentare il corso, la metodologia seguita (non lezioni –conferenza frontali, ma un più complesso percorso laboratoriale, che prevede dei cospicui interventi di tutti gli astanti) e fornirà le basi storico-concettuali per seguire più agevolmente gli incontri successivi di più specifico argomento. Senza dimenticare, anzi, tenendo ben presente il proprio ruolo di genitori e di educatori che devono conoscere i mezzi consumati quotidianamente dai più giovani per poter approntare strategie di lettura critica e di consumo non più gestito dal mercato ma da un progetto pedagogico pensato e criticamente motivato.

2° incontro: dall'avvento della fotografia all'inquadratura, nascita del cinematografo
L’incontro partirà dall’invenzione della fotografia e dalle sue ripercussioni sociali (cultura visiva, impatto sull’opera d’arte) per affrontare quella vasta rivoluzione dei codici visivi e narrativi che è stata l’invenzione del cinematografo. Attraverso un confronto con i linguaggio più moderni (psot pubblicitario, videoclip) si confronteranno differenze e analogie del cinema delle origini con quel che ne resta nell’offerta mediatica contemporanea.

3° incontro: dall'inquadratura al montaggio, il racconto cinematografico e televisivo
Mentre il cinema prende familiarità con le forme tradizionali del racconto cerca di individuare delle vie proprie per proporsi come racconto per immagini. Scopre così la tecnica (o l’arte?) del montaggio, i cui codici e le cui regole implicite sono in continuo divenire a seconda dei decenni presi in esame. L’avvento di un altro mezzo di comunicazione di massa ancora più capillarmente diffuso come quello televisivo ha influenzato a sua volta per differenziazione o per omologazione il racconto cinematografico da quello televisivo. L’incontro ne saggerà differenze e somiglianze per attualizzarne la storia studiando quel che si faceva ieri per capire quello che si fa oggi.

4° incontro: dal racconto al reportage nascita dell’informazione televisiva
Carattere precipuo del mezzo televisivo è l’informazione (che prende spunto dai documentari e cinegiornali cinematografici) e l’intrattenimento (che prende spunto a sua volta dall’intrattenimento cinematografico seriale). Indissolubilmente legati in un connubio inestricabile informazione e intrattenimento si sono meritati il neologismo di infotainment. Informazione + intrattenimento. L’incontro cercherà di smascherare le retoriche del verosimile e i codici di verosimiglianza che si celano anche dentro i programmi (apparentemente) meno di fiction, fornendo così un valido strumento di lettura critica e consapevole dei vari format televisivi.

5° incontro: dalla televisione al monitor: digitalizzazione e avvento dell’era informatica
La digitalizzazione (transcodifica in sequenze binari di numeri) di tutti i mezzi di comunicazione di massa (immagini, filmati, testi, musica, etc.) ne ha al contempo facilitato la diffusione e appiattito le specifiche differenze sugli standard tecnologici (e concettuali) dei personale computer e delle loro strategie commerciali (software, hardware e di altra componentistica) inglobando, nello stesso momento, altri mezzi di comunicazione di più specifica pertinenza (videogioco ma, ancora, l’uso dei software pi ù diffusi, di video scrittura, e-mail, ecc) creando sinergie tra “vecchi media” (cinema e tv) e”nuovi media” che però dietro entusiastici consensi celano una precisa idea di cosa sia il consumo culturale. L’incontro cercherà di fare luce su questo terreno complesso e ancora in piena fase di studio.


6° incontro: dall’informatica alla multimedialità il presente e oltre.
L’incontro cercherà di fare il punto della situazione dalla digitalizzazione alle nuove frontiere internet (il cosiddetto web 2.0) sfatando miti di presunti pericoli e snidando invece quelli più concreti e minacciosi in un’ottica di critica costruttiva ai nuovi media e non di mera e aprioristica avversione per la novità

7° incontro
L’incontro conclusivo cerca di tradurre in concrete strategie educative, didattiche e pedagogiche quanto scoperto strada facendo durante gli incontri precedenti e servirà anche come feed-back per monitorare i cambiamenti in ambito familiare notati nel consumo casalingo e non dei media vecchie nuovi. Un bilancio finale verrà collettivamente redatto anche in previsione di un secondo anno di incontri

Durante ogni incontro saranno proposti alla visione sequenze di film, di fiction tv e d altri materiali audiovisivi per un approccio multidisciplinare sincronico e diacronico ai vari aspetti degli argomenti trattati.

Tra un incontro e l’altro sono previste proiezioni di film, telefilm, a cadenza quindicinale, la settimana precedente e successiva agli incontri con il formatore esperto che saranno lo stesso materia di discussione e lettura critica durante gli incontri.

L’elenco dei film da proiettare verrà tempestivamente comunicato ai partecipanti al progetto.